Cerca nel blog

sabato 31 dicembre 2011

Scrivo a voi

 Sì, scrivo a te, e a te, e pure a te. Scrivo a voi.






 

Consentitemi, per un attimo, di entrare nelle vostre vite, per le vostre risa e un caldo abbraccio. Consentitemi di esserci lì, lì con voi. Fatemi un po' di spazio, non vi ruberò tempo prezioso. Lo prometto. E scrivo a voi, confondendomi. Non badate a me, fate, fate. Scrivo a voi solo inventando. 

Sentite la musica? 

A voi che la notte canterete. A voi che ballerete fino all'ultimo sorso. Si, scrivo a voi. A voi che ci sarete in quel momento, calice in mano. Fino in fondo. A voi, e alla vostra euforia. Cin cin. A voi che partirete, io scrivo, a voi che una montagna e poi la neve. A voi sole caldo e una puttana che è ancor più donna, già. 


A voi se aspettate per davvero che Benino del presepe si svegli...





...vi svelo una cosa. Mica dorme. Lui sogna. 



A voi che desiderate, e a voi lacrime asciutte. A voi di droghe e di disco, a voi fatti e rifatti. A voi all'estremo, pure, a voi pazzi a pezzi. A voi angeli di galera e una famiglia. A voi che siete di mille colori in viso. Sangue al naso e di partito. A voi che un petardo è scemo e in mano. A voi che una lenticchia tra i denti e un litrozzo di vino, ma niente fisco però.  Eh no...

Anche a voi, sì, pure a voi. A voi che l'asso di cuori lo tenete ben nascosto nella manica. E a voi, invece, che ce l'avete piantato in fondo al petto. A voi che per il dolore è sofferenza. A voi che vi vedete adulti negli occhi di un figlio. A voi spenti, cioè, e a voi accesi. A voi amici tra gli amici.

Scrivo anche a te, sì, a te, che ovunque io sarò tu sarai, e guarderò le stelle, ma non quelle cadenti. Quelle che salgono al cielo però, e si uniranno alla danza... Il tuo silenzio e la mia poesia.



Ecco scrivo, adesso, da imbucato e imbevuto. Scrivo dunque e vi lascio un pensiero, un augurio. Di essere nostalgici. Ma non di una cosa qualunque, non di un ricordo.

No.

Vi auguro di essere nostalgici del futuro. 

Siate appassionati della vita, vi prego. Ché è una vita meravigliosa la vostra... (ho sbirciato).






Ne sono certo...





...saranno giorni felici.








Vi voglio bene, come vuole l'anima che vi riconosce. 



Ci vediamo l'anno prossimo...!










sabato 24 dicembre 2011

La vigilia

Se vi sono bastate poche lezioni per amare, se sapevate già di farlo, se la notte, questa notte, avrete spazio per un pensiero. Se riuscirete a condividerla questa notte, e a emozionarvi un po'. Se vi ricorderete delle persone che vi amano, a modo loro, facendole partecipi del vostro mondo. Se quando scenderà il buio, e avrete speso parte del giorno a insaponare il cuore, per un giorno, o una notte, questa notte, più limpido, un po' meno cinico della morte. Se una luce, di notte, già, di notte, vi penetrerà l'anima, come un ricordo di bambino. Se quattro note, che una volta significavano qualcosa, oggi provocheranno tristezza, perché avete perso come un sentimento religioso del vivere...




Se non ce la farete proprio a reggere queste note o se le piangerete. Anche quando non dovessero significare niente o magari si rivolgessero a qualcosa di esistente, anche in quel caso. Ecco, se perfino come quando vi capiti di non riuscire a scrivere poesie per una notte, per una notte come questa, ché per quanto meravigliose vi appaiano sfidano perdenti un'atmosfera che si respira già magica, dalle vetrine dei gioielli al freddo pungente di un panchina del parco, dove trovate Antonio che da trent'anni vive sulla strada, si sveglia ogni mattina al calore del sole, vagabondo!, ma non gli importa, perché sa che questa notte andrà alla mensa, potrà conoscere nuovi amici e, in dono, ricevere un paio di guanti nuovi e una sciarpa. Se sarete ancora uomini questa notte, la Vigilia, allora proverete a farvi spazio dentro, e a vivere qualcosa che trascende la poesia.

E se non vorrete pregare per la nascita di Cristo e il suo significato, il mio augurio allora è che troviate la forza di pregare per la vostra rinascita stanotte....






Quanto a me, ci proverò anch'io a essere felice. Mi muoverò tra le vite delle persone che mi vogliono bene. Guarderò, scaltro, anche alle vite degli altri.

 E alla vostra, miei cari amici, ruberò un pezzetto di felicità...





Vi prego però, non abbiatene a male...!



Lo restituirò a chi non ne ha...



Auguri 

martedì 20 dicembre 2011

Lezioni d'amore 2



Si, scrivo ancora d'amore.

Eppure avevo rinunciato. Sì, perchè la prima lezione mi pareva esaurisse ogni possibilità, o falciasse alle gambe il mio più nobile proponimento...

Non so spiegare ovviamente ciò che ho scritto. Aspetto con pazienza di trovarlo il senso, e le parole che qui riporto, pertanto, spero  trovino clemenza, la vostra, giacchè non comprese nemmeno dal loro autore...

E mentre scrivo, non so quando o dove nè come finirà questo post, che assomiglia tanto alla mia vita a dire il vero, se decidiamo che scrivere, ecco, sia una forma di esistenza.

In realtà un'idea ce l'ho. Non vorrei sporcasse, però, la poesia di quanto scritto in precedenza, la magia di un incontro. L'allegria.

Quale dilemma affronto, e quale tormento! 

Tuttavia, se dobbiamo accettare le lezioni dell'amore, mi pare valga la pena correre il rischio no?


[...]  Sentì il bisogno di riguardare il suo ritratto. Lei nello slpendore pieno della bellezza. Lontano il viso nella purezza, la luminosa massa dei capelli, gli occhi vaghi, il sorriso lieve... Rivide il busto snello, l'esile figura, l'armonia, fino alle mani, ai polsi delicati. Il cammino insieme, l'esitanza, il trepido accostarsi, il ritrovarsi infine. "Da sempre ti ho amato...". L'intensa gioia e breve. Il mistero poi. Il volgere le spalle, l'andarsene man mano, lontana nel sacro regno, oscuro. La piena assenza. Lui mùtilo, smarrito, perso nell'inconsistenza, nel protendere le braccia, stringere a sé un'ombra. Non fosse stato per il dono, la realtà di quel suo figlio, avrebbe creduto Lucia un inganno, un sogno la sua vita. [...]
 


E quando davvero non vorrei, un'immagine proveniente da chissaddove...





- Bruno Caruso-



Le parole di Vincenzo Consolo, da "Lo Spasimo di Palermo", ci regalano la storia di un amore poetico perchè delicatissimo...


E una lezione.


L'amore non è onnipotente



 Non può tutto l'amore...



venerdì 16 dicembre 2011

Lezioni d'amore


No, non sono io l'insegnante.


Perchè, cosa mai potrei insegnarvi io sull'amore?



Ecco, sceglierò per voi le parole di chi è più bravo di me. Per iscrivervi al corso non dovete fare altro che seguire questo blog.


Quando le lezioni?





E chi può dirlo. Mica si programma l'amore...








 Cominciamo dall'inizio dunque.




L'amore è allegria, e pure magia.





E' un incontro di bambini!








domenica 11 dicembre 2011

Domenica mattina



La vera tenerezza non si scambia
con nulla, ed è sommessa.
Invano tu mi avvolgi con premura
le spalle e il petto nella pelliccia.

Ed invano ripeti docilmente
parole sul primo amore.
Come conosco questi tuoi
fissi, insaziati sguardi!


-A. Achmatova- (trad. R. Naldi) 





Che freddo...





Avvolta la sciarpa al collo, mi restituisce il calore che non ho.

Primi passi al sole tiepido del mattino, le strade desolate, le ossa stanche. 

E penso a quanto poco mi avvicini al cuore di una donna...









-E. Hopper-






C'è l'infinitamente grande dentro al cuore di una donna sola, alla finestra. 
C'è l'infinitamente grande dentro al cuore di un uomo solo, sulla strada.






E c'è così poco amore...







Questa mattina brindiamo con un caffè. 

Al destino di tutte le solitudini.



martedì 6 dicembre 2011

Dei sogni e di altri incubi

Potrei non scrivere nulla. 

Lasciare che sulle macerie di questa sera cali il silenzio assoluto di ogni cosa. 

Si, insomma, potrei dare spazio al sonno e, da buon agricoltore, sperare che le spighe dei sogni illuminino i desideri di una nuova estate, come un sole giallo, e fare di questo post un campo di grano, fuori dal tempo della notte o di una stagione, in un altro spazio.








Potrei farlo, come stessi già dormendo...








Ma in questo sogno, che è davvero poco sogno, forse nemmeno incubo, l'agricoltore non c'è. 


Non c'è e non vede, non pensa e non sente. 







 -Van Gogh- "Campo di grano con corvi"





La previsione del raccolto è inesatta quanto la cifra poetica dei corvi...

La notte diventa buio, priva le spighe del riflesso del sole...

E il cielo nero schiaccia tutti i pensieri così in basso...


Volano soltanto i corvi. 

Corvi. Ancora corvi!



Sono le parole più silenziose,
quelle che portano la tempesta.
Pensieri che incedono con passi di colomba
guidano il mondo.
 
-F. Nietzsche-  (Frammento Postumo)





Adesso cosa c'entra Nietzsche?



Devo svegliarmi? 



mercoledì 30 novembre 2011

Vucciria

La pittura è diventata anima...



-R. Guttuso- "Vucciria"



Una vucciria, la confusione delle voci e della carne...



Ma ti ho vista per un attimo

Si che ti ho vista... 

Come l'intensità del tuo sguardo, e i mille colori di una tela...






Devo lasciarti andare Amélie...è giusto così.



Perfino se non lo è...

sabato 26 novembre 2011

Notte di dicembre

Diverse volte mi sono chiesto perchè. 

Cosa io abbia o non abbia. Se una lente di ingrandimento su di me cali ogni qual volta uno sguardo decida di approfondire il pensiero, fin sotto l'anima...
Perchè, cioè, questo debba avvenire. Come fosse più che necessario, naturale farlo.

E in questo mondo mio, che si chiude dentro e fuori le porte lascia tutto ciò che è vita, come fosse più facile che utile, in questa notte, che pure è notte, una fiamma vibra ancora, imperturbabile.

Ma è novembre urlo, ancora novembre. Sbagliato.









Togliti la mantella, il cappello
e le scarpe, e fermati al mio focolare
dove nessuna donna si è mai seduta.

Ho fatto il fuoco più vivido; lasciamo
tutto il resto nel buio, e sediamo
accanto alla luce della fiamma.

Il vino è tiepido sul focolare;
riflessi vanno e vengono.
Riscalderò le tue membra con i baci
finché risplendano.



-D.H. Lawrence- Trad. G. Conte


E' una notte di dicembre....

domenica 20 novembre 2011

Khorakhané



Ne ho abbastanza dei cieli di novembre.

Ma non sopporto l'idea di un altro inverno.

C'è qualcosa che mi aspetta. L'altra parte del mondo. Sono cieli nuovi, per nuove vie e giostre nuove... 

Mi unirò dunque alla carovana?











Ballerò danze che non conosco. Farò il fuoco con gli stracci. Piscerò dove mi pare. Strapperò le radici e mi sfameranno. 

Spegnerò le brame. Traccerò trame nuove. Remerò dai carri fin sopra il ricordo. Mi limiterò ad ascoltare il fumo che rimane dei passi.

Alzerò cieli grigi e piangerò disapprovazione.

Mute arriveranno le note, e ne comprenderò le parole. Amerò il mio nome perché mi ricorderà casa.

Vivrai d'aria a forza di essere vento?

Avrò di certo otto figli, e farò confusione, ma sempre risponderanno precisi. Della voce riconosceranno il tono, non il contenuto. La diversa declinazione del mio affetto.

Viaggerò. Per la stessa ragione del viaggio.



Poserò la testa sulla tua spalla
e farò
un sogno di mare
e domani un fuoco di legna
perché l'aria azzurra
diventi casa

Chi sarà a raccontare
chi sarà
sarà chi rimane
io seguirò questo migrare
seguirò
questa corrente di ali




E alla fine, quale vita avrai vissuto?

Saprai leggere il libro del mondo, se le parole sono cangianti e non c'è scrittura?





Mi sorrido ancora...


...potrò sempre rubare un filo di pane, tra miseria e sfortuna... o raccogliere in bocca il punto di vista di Dio...


Non si può consumare tutto l'amore del mondo. 



sabato 12 novembre 2011

Notre Dame De Paris



Solo la bellezza può sfuggire alla morte.











Cantate il vostro amore per lei.





Strappatevi le vesti mostri, principi e criminali. Non servono più. Si rimane nudi di fronte alla bellezza.





Cantatela.





Non uccidetela, mai.





Raccontatela piuttosto. 





Fatene architettura del mondo.









 

"E questo e' il tempo delle cattedrali
la pietra si fa..
statua musica e poesia
e tutto sale su verso le stelle
su mura e vetrate
la scrittura è architettura.."


-R. Cocciante-




E io sarò salvo finalmente.

domenica 6 novembre 2011

Allegria d'autunno


Eppure mi ero nascosto bene. E non con la certezza che non mi trovasse. Ma con quella, più solida, che nemmeno io potessi farlo.

Per essere sicuro, ho pensato,  mi nasconderò sotto il letto. Lì non mi troverà. 

Nel silenzio, decido di non respirare più. Oh credetemi. Nemmeno il pensiero si avvertiva!

Poi sento la porta spalancarsi. 

Al passettino suo veloce fa un giro attorno alla stanza. 

E' la mia bimba. Vuole giocare. Ma non io!
L'eccitazione sale, poi lascia posto all'euforia. Si ferma ad un passo dal letto...

Oh no! Ha intuito qualcosa! Lo sento... no si piega, è il momento!!

Ahahah. Mi fa ridere il suo volto allegro di sorriso e di spavento! Quant'è contagioso. Ridiamo e si intrufola tra i miei pensieri. 

Pensieri di felicità.

E' autunno. C'è il sole. Sono allegro. 

La poesia assume le sembianze della figlia che un giorno verrà.

E, contagiosa, mi spinge a vivere, come a scrivere. 

E allora, miei cari amici poeti, una poesia per voi. Ho voglia di condividerla questa necessità.





Vana


Invano ho lottato
per convincere il mio cuore a piegarsi;
invano gli ho detto:
"Ci sono poeti più grandi di te".

La sua risposta, come vento e suono di liuto
come vago lamento nella notte
che non mi dà riposo, dice sempre:
"Un canto, un canto".

I loro echi ondulano uno nell'altro nel tramonto
cercando sempre un canto.
Ah, io sono consumato dal lavoro
e il vagare per infinite strade ha cerchiato di viola,
ha riempito di polvere i miei occhi.
Su di me c'è ancora un tremore nel tramonto,
e piccoli elfi rossi di parole gridano: "Un canto",
piccoli grigi elfi di parole gridano per un canto,
piccole foglie gialle di parole gridano: "Un canto",
piccole foglie verdi di parole gridano per un canto.
Le parole sono foglie, vecchie foglie gialle già di primavera,
portate qua e là dal vento vanno cercando un canto.



-E. Pound-
(trad. S. Quasimodo)   

domenica 30 ottobre 2011

Almeno tu nell'universo












Mi hai segnato con ciò che non sapevo.
Ma non sono l'universo.  Al massimo  sono solo, un verso...













Io non mi vedo più.
Scusami dunque.




Io non sono io 



Io non sono io.
                                    Son questi
che mi cammina accanto e ch'io non vedo;
che sto, talora, per vedere,
e che, talora, oblio.
Colui che tace, quieto, quando parlo,
che perdona, soave, quando odio,
che passeggia là dove non sono,
colui che resterà quando io muoia. 


 J.R. Jimenez (Trad. M.G. Profeti)



E' una buona domenica questa?

martedì 25 ottobre 2011

Sulla bellezza

La vera bellezza impone il silenzio [...] Però, la credenza secondo la quale la bellezza impone il silenzio è ormai cosa del passato [...] La bellezza è divenuta pretesto di chiacchiera. Quando ci ci trova di fronte alla bellezza, ormai, ci si sente in dovere di esprimere al più presto le proprie impressioni. Si avverte il bisogno di stabilire il più in fretta possibile il valore della bellezza. Non fissarne il prezzo è pericoloso. E' divenuto un bene difficile da possedere quanto gli esplosivi. Oppure, possiamo dire che la capacità di possedere la bellezza per mezzo del silenzio, questa capacità eccelsa che esige di mettere a rischio la propria vita, è andata perduta [...]


Alzo gli occhi dal libro. Mi fermo a pensare. Quanto silenzio...

Quale silenzio? Mi guardo attorno e no, non può essere questo il silenzio della bellezza. 

Le lancette dell'orologio scandiscono un tempo fatto di nulla, ma non mettono ansia.  







Non si sentono. 



Nulla mi appare com'è. La lampada, la sua luce, altera il colore delle cose. Appaiono lontane le cose nel silenzio.

Non capisco nulla.

Continuo a leggere per qualche minuto ancora.


[...] non solo la bellezza, ma anche l'indifferenza impone il silenzio [...]


Ah ecco. Prendo il libro e da qualche parte lo getto.




Controvoglia mi alzo. Uno sguardo veloce allo specchio. Nemmeno lì ci sono. 

Guardo fuori dalla finestra adesso. 


 

Mi capita di fissare l'attenzione su un particolare irrilevante...

Succede che questo particolare pian piano cresce, e importanza acquisisce. Cattura la coscienza. 

Vince.


E non so come, e sorrido. 


Parcheggiato in un angolo, un cane mi ha pisciato sulla vespa!






Quanto silenzio....






Ps: in corsivo  Yukio Mishima.