Cerca nel blog

domenica 25 marzo 2012

Occhi di cuoio, occhi di sole.


Ho gli occhi di cuoio. Non vedo, non vedo più. Mi spengo al sole del mattino.








Fammi un quadro del sole-
Che l'appenda in stanza-
e possa fingere di scaldarmi
mentre gli altri lo chiamano "Giorno"!

Disegnami un pettirosso - su un ramo -
Che io l'ascolti, sarà il sogno,
e quando nei frutteti la melodia tacerà -
che io deponga - questa mia finzione -

Dimmi se è proprio caldo - a mezzogiorno -
se siano i ranuncoli - che "si librano" -
o le farfalle - che "fioriscono".
Poi - evita - il gelo - che si stende sui campi -
e il colore della ruggine - che si posa sugli alberi -
Fingiamo che quelli, ruggine e gelo - non arrivino mai!

-E. Dickinson- 


Domani, quando farà giorno, sarà un giorno diverso, più lungo. Dovrò imparare a colorare anche la notte, per vivere solo di luce...



Domani, quando farà giorno.





domenica 18 marzo 2012

Quello che veramente ami



Non ci chiede la poesia che di ascoltarla...










Strappa da te la vanità, non fu l’uomo
A creare il coraggio, o l’ordine, o la grazia,
Strappa da te la vanità, ti dico strappala






Come un'ossessione scorrono le parole, e finalmente fermo, disteso, ho gli occhi al soffitto. 


Fresco. Quasi di zecca. Un nuovo profumo.



Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
o a nessuno?





A contatto con la verità, fino quasi a sfiorarla. Al buio del giorno più vecchio una luce e una domanda. 


Una risposta perfino... cosa diceva all'inizio?



Quello che veramente ami rimane,
il resto è scorie




Sorrido...



Quello che veramente ami non ti sarà strappato
Quello che veramente ami è la tua vera eredita’





... sì, è così...

domenica 11 marzo 2012

Lezioni d'amore 6 e 7



Cercherò di animarle queste lezioni. Proprio per conferire un'anima alle parole. E spazzare via, così, le nubi del disincanto.


Perdonate la mia assenza. Mi sono perso nel post di ieri.










Manca dell'ingranaggio giusto l'amore












Solo l'amore genera amore 








 

sabato 10 marzo 2012

Idi di Marzo

I will…






Le idi di marzo cadono oggi, perché lo voglio.




Così è la vita. Sovrappensiero. E sopra il pensiero? Ah, sopra il pensiero c’è realtà!




Rotolo continuamente, come palla d’acciaio al flipper. E spengo le luci e altre l’accendo. Sono giorni di tumulti, certo. C’è che cambia un po’ tutto quando il lavoro cambia, e il trasloco è solo un passaggio, da una vita all’altra …



Sradico l’affetto che ho provato, e tento un nuovo trapianto. Come bisturi in mano sto aprendo, ssshh, silenzio! Squarcio il torace. Ma già sporche sono, di sangue le mie mani …



Ho trascurato questo posto, quasi non lo riconosco.




Così abbiamo ognuno guardato
con ansia il silenzio
dell’altro


-R.M. Rilke-





Sono ancora io che scrivo? E dov’è la poesia? E’ ancora qui?



Cerco tra gli appunti, sono fogli volanti e libri e segni. Leggo un passo e lo rigetto, ché è felice. Mi passano attraverso invece queste parole …




Lo so: piace soltanto
chi è felice. La sua voce
volentieri la si ascolta. Bello è il suo viso.

L'albero storpio nel cortile
denuncia il cattivo terreno, ma
chi passa gli dà di storpio,
e con ragione.

I verdi battelli e le gaie vele del Sund
non li vedo. Fra tante cose
vedo solo la rete dei pescatori, fragile.
Perché vado dicendo solo che
la contadina quarantenne cammina tutta curva?
I seni delle ragazze
son caldi come prima.

Nel mio canto una rima
mi parrebbe quasi insolenza.

In me combattono
l'entusiasmo per il melo in fiore
e l’orrore per i discorsi dell'Imbianchino.
Ma solo il secondo
mi spinge al tavolo di lavoro.


-B. Brecht- “Brutti tempi per la lirica”
Trad. R. Leiser – F. Fortini




E gioisco, perché sono libero.




E tu? Puoi dirlo?
E tu? Non ti riconosci?





Prendi la felicità, e vattene.