Leggo di te nei fiori del deserto, sopravvivono come l’acqua preziosa, sotterranea, che
li alimenta. Il mio amore non conosce territori arsi dalla sete. Sopravvive alla più
naturale delle conseguenze. Sopravvive anche in condizioni di vita non
ottimali, di morte, quando l'aria non respira, e la sabbia tutta
finisce qui, nella clessidra.
Corre, corre il tempo.
E la ragione,
non me ne
dimentico,
dice che c’è
il tempo,
un tempo
per ogni cosa.
Non è vero!
Non è così!
Sono folle,
posso dirlo!
Il tempo
è adesso!
Se ti chiedi
qual è il tempo
dell’amore …
no, non farlo,
non indugiare!
.
.
.
.
Corre, corre il tempo.
I miei pensieri
come sabbia
si esauriscono.
.
.
.
.
Le emozioni
passano
alla strettoia
angusta
dell’attesa.
.
.
.
.
Corre, corre il tempo.
E flussi
di energia
cosmica
m’attraversano,
e scosse
elettriche,
da capo
a piedi.
E’ uno strazio
per il corpo
resistervi.
E quando
succede,
dopo,
sfibrato,
senza
più energia
cade
a terra
E allora basta una parola, un segno
Il ricorso all’immaginazione gravida cui date il nome di illusione, per me è
figlia, è pazzia! La clessidra la impugna il Tempo in persona, la rivolta. E capovolto
anch'io, dai piedi ai capelli, scorre la sabbia, e l’amore, l’amore veloce riprende la corsa.
Corre, corre il tempo. E quanto ne passa. Ma nel vortice del destino, non fosse l'ansia…
naturale delle conseguenze. Sopravvive anche in condizioni di vita non
ottimali, di morte, quando l'aria non respira, e la sabbia tutta
finisce qui, nella clessidra.
Corre, corre il tempo.
E la ragione,
non me ne
dimentico,
dice che c’è
il tempo,
un tempo
per ogni cosa.
Non è vero!
Non è così!
Sono folle,
posso dirlo!
Il tempo
è adesso!
Se ti chiedi
qual è il tempo
dell’amore …
no, non farlo,
non indugiare!
.
.
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Corre, corre il tempo.
I miei pensieri
come sabbia
si esauriscono.
.
.
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Le emozioni
passano
alla strettoia
angusta
dell’attesa.
.
.
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Corre, corre il tempo.
E flussi
di energia
cosmica
m’attraversano,
e scosse
elettriche,
da capo
a piedi.
E’ uno strazio
per il corpo
resistervi.
E quando
succede,
dopo,
sfibrato,
senza
più energia
cade
a terra
E allora basta una parola, un segno
Il ricorso all’immaginazione gravida cui date il nome di illusione, per me è
figlia, è pazzia! La clessidra la impugna il Tempo in persona, la rivolta. E capovolto
anch'io, dai piedi ai capelli, scorre la sabbia, e l’amore, l’amore veloce riprende la corsa.
Corre, corre il tempo. E quanto ne passa. Ma nel vortice del destino, non fosse l'ansia…
A proposito, non somiglia a una danza?
Ps: quando ho scritto queste due parole, non pensavo più che il tempo fosse lineare. Forse lo era ancora quello esterno, ma di questo non potevo avere certezza.
Oggi mi sembra che il tempo interno assomigli a quello di una clessidra. C'è un momento in cui ci rivoltiamo dentro, come fossimo soggetti a un riflusso d'anima. Scosse interne percorrono i nervi. E nuova linfa scorre, rivitalizza. C'è la morte ogni volta, e poi c'è la vita. C'è quel ritmo da seguire. Il ritmo della poesia è del senso di noi...
Andiamo alla radice della musica allora, di ogni danza.