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domenica 16 settembre 2012

Storia di una zia povera



Ed eccomi qui, in uno dei sabati peggiori della mia vita, a casa.


Sono cieli grigi questi, nuvole oppresse dal peso della catastrofe. Guardare il cielo non serve, è tutto nero, senza stelle, senza desideri abbaglianti.


Ci aveva provato il sole oggi a filtrare tra le nuvole, solo un raggio. Una delle mie poesie verrà pubblicata dalla Giulio Perrone Editore. Ho sorriso, per un attimo. Ho sorriso per un attimo al pensiero che qualcuno per davvero mi consideri un poeta. Li ho fregati, ho pensato. Ma il mio era un sorriso amaro, ed è svanito presto allo specchio.


Non ci arrivano le belle notizie dentro al cuore, e non potendo fare altro che soffrire ho letto. Mi piace perdermi nelle storie, nei racconti. Così, perfino in un giorno come questi, uno di quei giorni che viverli è come morire, perfino in un mondo crudele come questo, leggo. E se trovo racconti come "Storia di una zia povera" di Haruki, allora rimango sazio e appagato. Non il mio cuore, ma il mio corpo rimane soddisfatto. Perché un racconto ben scritto e ispirato, un racconto così, serve ad alimentare il corpo, e a soffiargli dentro le energie necessarie alla ormai prossima battaglia. Sfiderò la morte a singolar tenzone, sull'orlo dell'abbisso.




Immagine dal web



[...] La zia povera non è uno spettro. Non sta acquattata da nessuna parte, non salta addosso a nessuno, - spiegai annoiato.- E' soltanto un'espressione verbale. Si tratta soltanto di parole. [...] - Cioè, le parole sono come elettrodi collegati alla mente [...] - Se attraverso un collegamento si inviano di continuo gli stessi stimoli, prima o poi ci sarà di sicuro una qualche reazione. Va da sé che il genere di reazione varia da individuo a individuo, nel mio caso è il senso di una presenza autonoma. Una sensazione simile a quella che si prova quando la lingua si gonfia dentro la bocca. Attaccate alla mia schiena ci sono le parole <<una zia povera>>, ma non hanno né significato né forma  [...]



Riuscite a seguirmi?



[ ...]  Naturalmente tutto al mondo è farsa. Chi può sottrarsi a questa verità? Alla radice di ogni cosa - dallo studio televisivo illuminato a giorno alla capanna di un eremita in fondo ai boschi - c'è sempre lo stesso elemento. Continuavo a camminare in quel mondo farsesco con la zia povera sulla schiena, ed ero ovviamente il buffone principale. Proprio perché me la portavo addosso [...] Col passare del tempo, la gente ha smesso di occuparsi sia di lei che di me. In conclusione [...] le zie povere non interessano a nessuno. Una volta esauritasi la curiosità iniziale per il fenomeno insolito, è rimasto un silenzio da profondità abissali. Un silenzio che suggerisce che io sono diventato una cosa sola con la zia povera.



C'è silenzio qui, anzi no. Ancora una cicala canta.



Se tra diecimila anni ci sarà mai una società formata soltanto da zie povere, mi apriranno le porte della loro città? [...] Si, e se in quel mondo ci fosse un po' di spazio per farci entrare una poesia, vorrei scriverla io. Così diventerei il primo poeta a ricevere una corona d'alloro nel mondo delle zie povere [...]



In corsivo le parole di Murakami Haruki. 

Ma forse sono io a scrivere.





In questo periodo devo essere molto noioso. Dunque niente musica per voi che vi siete spinti fin qui a leggere.  Esseri coraggiosi!


16 commenti:

  1. Questa pagina satura di languore e struggimento è una delle più belle, tue ed in generale, che io abbia letto negli ultimi mesi. Certo, c'è Haruki, ma il sentiero che lo porta a me è tutto tuo. La sento molto vera ed incollata anche alla mia vita, per quanto io sia una da bicchiere sempre tendenzialmente mezzo pieno. Ma sto vivendo un periodo di esperienze che, credo, mi apriranno gli occhi su molte cose.
    Ti stringo mani ed occhi.
    P.S. Complimenti per la pubblicazione; il raggio resta nascosto e salta fuori quando serve...

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    1. Mi spiace mettere in giro emozioni negative. Dovrei dare una spazzata qui e una là un giorno di questi. Quanto al bicchiere, è sempre mezzo pieno...C'è tanta vita da celebrare ancora.

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  2. Compimenti per la pubblicazione della tua poesia. Sono gioie e soddisfazioni che se anche, come dici tu, non arrivano al cuore oggi, lo faranno domani, o dopodomani.

    Sento tanta tristezza qui. Non so il motivo, non te lo chiedo. Ti dico solo di avere pazienza e un po' di speranza. Si sistema sempre tutto in questa vita, in un modo o nell'altro.

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    1. Senti bene. Ma la tristezza ha la controparte dell'amore. E se una persona è triste, vuol dire che ha tanto amore dentro. Che può sentirlo, ecco. Mi sono fatto l'idea che tu sia molto più matura della tua età anagrafica. Sei equilibrata e saggia. Mi fai bene. Un abbraccio.

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  3. "Non ci arrivano le belle notizie dentro al cuore"...io mi sono sentita così per un lungo periodo della mia vita.
    che sì, le cose andavano bene, eppure il cuore rimaneva freddo...
    arrivò un nordico a scaldarmelo..ed ora tutto splende, anche tra le piogge d'Irlanda!complimenti per Perrone, facci sapere, è in una raccolta? è un editore ben visto...anch'io ho novità letterarie, parecchie che annuncerò poco a poco sul blog!

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    1. Quel tipo di amore lì, certo mi servirebbe. In questo momento vorrei però un po' di serenità, e la certezza di poter rivedere intatto un sorriso anche nei prossimi anni. Ps: si, è in una raccolta, grazie per i complimenti. Poi arrivano da te. Sai che ti stimo.

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  4. Anche io mi riparo tra le pagine di un buon libro, è la via alternativa che non posso imboccare nella realtà. Un saluto

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    1. Vero, la letteratura è l'universo dei mondi paralleli al nostro, altro che fantascienza.

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    1. Be' sì. Poi però ci sono i tempi del purgatorio, e le promesse del paradiso...

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  6. che te ne fai di un corpo soddisfatto se il cuore è arido?

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    1. No, prendo in giro la gente quando dico che ho il cuore arido. Non è vero.

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  7. Per alcuni le parole sono solo parole; per altri uno strumento, o un passatempo, o un accessorio.
    Per me sono una medicina.
    Letteralmente.
    Se non potessi raggranellarne una manciata ogni giorno,
    sarei solo cenere.
    E spesso quelle parole rimangono silenziose dentro di me;
    c'è una specie di pudore che mi impedisce di condividerle.
    Accade però talvolta che qualcuno le senta anche se non
    le pronuncio.
    E anche a me capita talvolta di riuscire a sentire parole non pronunciate.
    E direi che ci siamo capiti.

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