Mi fa male. Mi fa male la pancia. Piegato dal dolore. Succede sempre quando non riesco a partorire i pensieri; quando non riesco a tirarli fuori. Me ne sto accasciato di fronte allo schermo del pc, mi rivolgo a me stesso, e trovo tante cose da dirmi...eppure, eppure i pensieri non riescono ad uscire. Se ne stanno chiusi nella pancia. Cuciti.
Mi conosco. Se le parole non escono quando invece voglio farle uscire, per scrivere, sì, per scrivere ancora, ancora una volta, allora devo chiedere aiuto. Potrei chiederlo a voi. Potrei chiedervi di tagliarmi la pancia e di farli uscire tutti i miei pensieri, di farmi sanguinare d'emozioni. Oppure, più semplicemente, potrei limitarmi a leggervi. Leggere gli ultimi pensieri dell'anno, nei vostri blog. Tutti pieni di umanità, di calore. Di anima. Assomigliano ai miei.
C'è una terza soluzione. Quella di affidarmi alla poesia. Latita la poesia vera, tra queste pagine. E' vero. In cuor mio cerco di condividere con voi la poesia del vivere. Non sempre mi riesce di colorarla. Spesso scrivo in bianco e nero, al massimo scende giù un lacrima di inchiostro rosso a sporcare il foglio. Perché è inchiostro, credetemi. Non è sangue.
Allora oggi, come con una bacchetta magica, faccio spuntare per voi una poesia, eccola:
Fiorire
è il fine...
Colmare il bocciolo
combattere il verme
ottenere quanta rugiada gli spetta
regolare il calore
eludere il vento
sfuggire all'ape ladruncola
non deludere la natura grande
che l'attende proprio quel giorno.
Essere un fiore
è profonda responsabilità.
L'avete riconosciuta? E' Emily Dickinson. Mi ricorda che la poesia è religione.
Questa preghiera voglio recitarla con voi, ad alta voce, questa sera, prima che l'anno finisca. Perché, vedete, l'anno che sta finendo porta in grembo i germogli dell'anno che verrà. E allora salutiamo ciò che cresce in noi. Accompagniamo la fine col nuovo inizio. Non temiamo la responsabilità. La fine e l'inizio. Come una donna e un uomo che si prendono per mano, e fanno una parte del percorso insieme.
Oggi, di più, vorrei che la fine fosse l'inizio.
Auguriamoci di fiorire.
E che la vita esaudisca la nostra preghiera.
Ps: La pancia. La pancia... non mi fa male più!