Cerca nel blog

mercoledì 23 gennaio 2013

Sole



Oggi brillava il sole. Come ha sempre fatto, nei secoli dei secoli contorti della mia anima. 




Così l'ho guardato negli occhi, e gli ho chiesto di venirti a cercare, e di illuminarti, e di illuminarmi.






Abbagliante e tremendo, come rapidamente
mi ucciderebbe il sole che sorge,
se non potessi ora e sempre emettere anch'io raggi di
sole.
Noi pure ascendiamo abbaglianti e tremendi come il
sole,
e il nostro sorgere fondiamo, anima mia, nella calma e
nel fresco dell'alba.











La mia voce cerca di ottenere quanto i miei occhi non
possono raggiungere,
con un ruotare di lingua circondo mondi e volumi di
mondi.

-W. Whitman-










Per un attimo ha riscaldato solo noi. Te ne sei accorta?






domenica 13 gennaio 2013

Se una notte di inverno un viaggiatore



Mi perdoni Calvino se in queste poche righe, poche parole, non parlo di lui, del suo scritto. Mi limiterò a citarne il titolo, perchè ci sono titoli che valgono un romanzo, e così mi pare non possa dispiacersi. 


Chissà cosa ciascuno di noi pensa di questo viaggiatore. E' una notte di inverno. E' solo. Il "se" apre al campo di una condizione: una notte di inverno, un viaggiatore è solo, e si trova sulla sua strada. Immagino la neve alta ai lati. Fa freddo, molto freddo. 


Forse cerca una locanda, un posto dove trascorrere la notte. Forse cerca soltanto calore.


Indossa un tabarro sopra il cappotto, e ha una tuba sulla testa. Credo utilizzi un bastone da passeggio. E' un signore rispettato, ho questa sensazione, e pure abituato ai viaggi lunghi. Ma non lo vedo su un treno, non è un personaggio moderno, porta la tuba e cammina col bastone. Credo viaggi in carrozza di solito. Trainato dai cavalli il suo spirito di conoscenza viaggia. Ma adesso si è fermato. 


E' solo. Sulla strada. Cerca un locanda. Forse cerca un po' di calore.


E' un uomo di altri tempi, ma ha imparato dai suoi innumerevoli viaggi che ci sono persone diverse quanto i ciottoli del sentiero. Non esprime giudizi su nessuno. Ha imparato a conoscere la gente senza condizionamenti. Ascolta, semplicemente. Forse è uno scrittore. E' in tutti i luoghi, e in nessun luogo. Tira un brutto vento. Un vento gelido. Si inarca la schiena in avanti, resiste agli spostamenti voluttuosi del caso, e lacrima agli occhi come stesse piangendo di dolore. 


E' solo. Sulla strada. Cerca una locanda. Fa freddo.


Ad un tratto una musica, una musica antica, così antica che nel suo cuore, triste, sembra provenire dal futuro. Un futuro che gli facciamo conoscere noi, perchè gli vogliamo bene. Ne distingue chiaramente le parole.








Adesso si muove e ha gli occhi chiusi. Si lascia trasportare dalle note, dal senso vero delle cose. Sono un tappeto rosso che conduce a una locanda. E' lontano adesso. L'abbiamo quasi perso. Qualcuno apre alla porta. La lucina di una casa, in lontananza, per un istante, si fa più viva. Poi scompare l'uomo, e la lucina si fa più piccola. E' entrato. 


Vogliamo credere che abbia trovato il calore che cercava.







Se una notte di inverno un viaggiatore, così, per caso, se una notte di inverno un viaggiatore trovasse l'amore...?