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domenica 15 novembre 2015

L'umanità nostra


E' il 1945. Edith Piaf scrive la sua canzone più bella. Siamo alla fine della seconda guerra mondiale. Il mondo è straziato dal dolore. Un canto dalla Francia ci viene in soccorso. Con gioia, emozione, delicatezza, forse un pizzico di ingenuità, una donna riparte insieme all'umanità, indicando la via... La vie en rose. E' necessario stringersi attorno all'amore. Abbracciate il vostro uomo. Amate, in lui, la vostra felicità. Si riparte sempre dall'amore!, sembrava convincerci la Piaf.

13 novembre 2015. Il terrore decide di colpirci al cuore. Colpisce Parigi. Sono sconvolto, non trovo più le parole. Mi sforzo di capire, ma le immagini annebbiano i sensi. La crudeltà dell'uomo distrugge perfino i pensieri. Puoi solamente stare lì, con gli occhi sbarrati, e avere paura.

L'uomo non è questo. Balle. L'uomo è anche questo. Homo homini lupus. Non l'ho scritto io, ma qui, adesso, io mi sento di gridarlo. L'uomo divora l'uomo. L'uomo azzanna i suoi stessi arti. Affonda le mani nel suo petto, stringe le dita al cuore e poi lo strappa via dalla gabbia toracica con una violenza tale che tutti i vasi a esso collegati, come i fili di un computer, esplodono e prendono fuoco. Morte, solamente morte appare come il peggiore dei mali, scrivevo in una vecchia poesia. E non è vero. La morte non è il peggiore dei mali.

Il peggiore dei mali corrode la radice più profonda dell'uomo. E' il terrore che ricorda all'uomo che può distruggersi, che può farsi fuori in qualsiasi momento. Che non c'è differenza tra il bene e il male. Che bene e male sono la stessa cosa

"Secondo Hobbes, la natura umana è fondamentalmente egoistica, e a determinare le azioni dell'uomo sono soltanto l'istinto di sopravvivenza e quello di sopraffazione. Egli nega che l'uomo possa sentirsi spinto ad avvicinarsi al suo simile in virtù di un amore naturale. Se gli uomini si legano tra loro in amicizie o società, regolando i loro rapporti con le leggi, ciò è dovuto soltanto al timore reciproco" (Tratto da wikipedia).

E' così? Rispondetemi. E' così? Se così fosse, i terroristi non sarebbero poi così diversi da chi impone al mondo intero la tirannia del denaro. L'imperialismo capitalistico è la guerra dei potenti contro i poveri. E' la terza, ma anche la quarta, la quinta, la sesta guerra mondiale per numero di vite umane "sacrificate" alle logiche di potere dei ricchi. Se così fosse, allora il terrorismo potrebbe essere un tumore che si sviluppa nello stomaco di un uomo panciuto, grasso e soddisfatto di sé, per nulla attento alla cura del corpo e dell'anima, per nulla sensibile alle ragioni degli altri. Il terrorismo potrebbe essere la fine, sì. Ma di quale vita?

Tutta questa violenza, tutta questa violenza è il contrario dell'amore. La violenza è l'assenza delle parole che aiutano a comprendersi. La violenza è assenza di relazione.

Ho paura, ma poi per fortuna vedo l'altro uomo. Quello che si commuove alle manifestazioni di solidarietà. Quello che dà il proprio sangue per salvare le vite umane. Quello che vuole giustizia. Perfino quello che si tinge il viso di blu, bianco e rosso. C'è un sentimento comune di umanità, un bisogno di vicinanza. Una voglia di amare che è più forte di ogni religione. E' la spinta alla vita come direbbe Hobbes, certo, ma forse è molto di più... 

E allora Edith, oggi le tue note le porto al nostro funerale, ma come farei con i semi gettati in un campo incolto. Con la speranza che diventino fiori nuovi...