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domenica 25 settembre 2016

Del Cammino e di altre strade


Mi sono proprio distratto. Questa estate ho scritto poco qui, ma ho scritto tanto sui miei fogli di carta. Di cosa ho scritto? Ma di tutti quei pensieri, quelle riflessioni che mi hanno accompagnato nei miei viaggi. Sulle strade del Cammino di Santiago fino a Lisbona e Oporto, e poi di nuovo a Santiago. E poi isole, raggiunte con le navi e metaforicamente, isole in cui mi sono chiuso in me stesso e mi sono aperto agli altri, e in questa alternanza tra intimità e socialità, tra chiudere e aprire, ho respirato abbastanza. Come i polmoni, la mia vita ha seguito ritmi cadenzati, senza attacchi di panico.

Ho vissuto, sono felice. Sapete quando la vita hai proprio la sensazione di viverla? Ecco,  l'ho provata questa sensazione. Io, con me, nei posti giusti.  Il mio zaino sulle spalle pesava, ma io ero leggero, tanto leggero che avrei potuto prendere il volo. 

Ho rivisto me, la mia vita, le persone che ho incontrato sul mio percorso. Ho recuperato le persone perse, ho sognato di quelle sparse, ho salutato persone parse a me come fantasmi, ma vere, mai false. Ho giocato con le assonanze, e ho recuperato nel mio cuore sentimenti che avevo dimenticato. 

Ho scattato centinaia di foto, e a rivederle oggi ciascuna mi regala ogni volta un'emozione. E' bella questa cosa qui che le foto regalano emozioni. Per fare un esempio, qui metto una foto che mi strappa un sorriso. 





Col bastoncino, lo zainetto della fanta e una magliettina con la scritta "No Stress". Un mito questo bambino! Ho sorriso col cuore per le vie di Santiago.

Ho celebrato la comunione perfetta. Ho amato i miei familiari, stretto nuovi legami di amicizia. Ho anche dormito bene, ché anche dormire bene è una cosa importante. 

E se in tutto questo non ci trovate la poesia, be', mi spiace. Io la sento nelle vene.