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sabato 28 gennaio 2017

La poesia del tennis


Avevo più o meno nove anni. Ho impugnato la racchetta con la mano destra, la mia mano di riferimento. Era pesante, eppure sentivo di poterla reggere. Era bianca, con l'impugnatura di colore giallo vivo. Ero felice, era la mia racchetta. Un regalo di compleanno. Ricordo quel momento, non il mio primo avversario. Non ricordo se fu mio fratello, mio cugino o un amichetto. Ricordo però che il campo mi sembrava grande, difficile da coprire, e che colpire quella pallina non era per niente facile. Eppure sapevo che tutto dipendeva da me. Se mi fossi esercitato di più, se avessi allungato i muscoli con vigore, se avessi organizzato meglio il mio schema corporeo, comprendendo anche la pallina, se avessi coordinato il cervello con le gambe, e i muscoli col respiro, se fossi riuscito nell'impresa di migliorami senza scivolare nello sconforto, se fossi stato coraggioso e forte, sufficientemente equilibrato, ebbene, se fossi stato tutto questo, certamente quella pallina avrei imparato a colpirla nel modo giusto, verso l'altra parte del campo, oltre la rete, lontano da me. Fino a raggiungere un'altra persona. 







Ed ecco che il tennis mi apriva all'esperienza della relazione. E della competizione. Perché non sei solo su quel campo. Dall'altra parte c'è un uomo come te. Un uomo con il "tuo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore". Proprio come cantava De Andrè. Dunque il tennis diveniva la mia battaglia. Non potevo confidare nell'aiuto di nessuno, solo nelle mie forze. Fu così che assaporai per la prima volta la gioia per la vittoria e il dolore della sconfitta. Quante volte avrei provato le stesse emozioni in seguito. Quante volte avrei vinto, e quante avrei perso. Quante volte.





Ho deciso di scrivere questo post prima della finale degli Australian Open di domani. Federer sfiderà Nadal. Non succedeva ormai da anni che il più grande tennista di sempre affrontasse in una finale dello slam il più grande sfidante di sempre. La vita è bizzarra, e sebbene nessuno ci credesse più, per gli acciacchi e le sfortune che li hanno colpiti, e perché non sono più giovani come un tempo, quando i tornei più prestigiosi li vincevano con la forza della gioventù e la fortuna del talento, ebbene, nonostante nessuno ci credesse più, domani saranno di nuovo uno di fronte all'altro, forse per l'ultima volta, o forse no, perché la vita è misteriosa, e ci sorprende sempre.







Federer, l'incarnazione del tennis, della sua nobiltà. Bello, armonico, elegante, tecnico. Professionista impeccabile. Uomo di successo. L'ambasciatore del tennis nel mondo. Il più vincente della storia. Nessuno è come lui. La luce e l'armonia. La virtù. L'artista geniale. L'icona. Diciassette titoli grande slam.

Nadal, la forza della fame. La passione del coraggio. L'aggressività della tigre. La fiamma negli occhi. L'uomo che cade e si rialza più forte. Corre e morde come nessuno. Centimetro dopo centimetro occupa tutto il campo, come farebbe un gladiatore. Non il dono dell'eleganza, ma la forza dei muscoli. Vincere o morire. L'ombra e l'istinto. Il sacrificio. L'uomo che regge la fatica del mondo. Quattordici titoli grande slam, meglio di lui soltanto Federer.

Federer contro Nadal, la battaglia infinita dentro ciascuno di noi. La mano destra contro la mano sinistra. Lo spirito contro il corpo. La luce contro la tenebra. L'apollineo contro il dionisiaco. Federer contro Nadal,  l'uomo che si guarda allo specchio e osserva tutto e il suo contrario. L'eterna ambivalenza. Il senso della scelta.

Chi avrà la meglio? Quale la vera natura dell'uomo? 




La risposta più saggia arriverà soltanto al match point di ogni singola esistenza.






NB: L'ora della poesia sostiene la bella iniziativa del premio letterario Europa in versi, che pubblica gli inediti di poesia e narrativa con una casa editrice italiana a diffusione nazionale e invita vincitori e finalisti ospitandoli a proprie spese a Como, dando loro la possibilità di essere protagonisti insieme a poeti, scrittori, intellettuali italiani e stranieri al Festival Internazionale di Poesia Europa in versi. Potranno infatti leggere alcune poesie o brani dei loro libri in un contesto di alto livello culturale.
Il premio è articolato in 7 sezioni:
 Poesia inedita
 Poesia edita
 Poesia in dialetto (edita o inedita)
 Poesia giovane (edita o inedita, riservata agli under 30)
 Narrativa inedita
 Narrativa edita
 Narrativa giovane (edita o inedita, riservata agli under 30)

Presidente di giuria Milo De Angelis.
Aperto a poeti e narratori italiani e stranieri
Termine del Premio 28 febbraio 2017

domenica 15 gennaio 2017

Terra degli uomini



Sette miliardi di persone, e un solo grande cuore. Palpita il cuore della terra, innervato dalle gioie, dalle paure e dalle emozioni di ogni singolo uomo.








Questa è la nostra terra, quel luogo...


"...dove ridono i salici 
dove piangono i comici 
e la forza si amplifica 
ed il sangue si mescola 
e l'amore è una trappola 
mica sempre però 
qualche volta ti libera 
e ti senti una favola 
e ti sembra che tutta la vita 
non è solamente retorica 
ma sostanza purissima 
che ti nutre le cellule 
e ti fa venir voglia di vivere... 
fino all'ultimo attimo..."



Ho tanta voglia di vivere e di amare. Di riempire i vuoti con le parole certo, ma anche con i sentimenti.


Rimango coi piedi ficcati per terra, ancorato alle mie certezze, che in fondo equivalgono alle mie debolezze... ma ho sempre la testa rivolta al cielo. In mano, una penna: solca il foglio come sempre, semina poesia.